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LIBRERIA STUDIUM
Libreria medica internazionale
- PADOVA -
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0,00 €
Problematiche medico legali e valutazione del danno nelle patologie di interesse psichiatrico
Cerisoli M. , Vasapollo D.
Editore
Seu Roma
Anno
2012
Pagine
225
ISBN
9788865150733
22,00 €
I prezzi indicati possono subire variazioni poiché soggetti all'oscillazione dei cambi delle valute e/o agli aggiornamenti effettuati dagli Editori.
Presentazione

È certamente agevole presentare un’opera che, dopo il successo del Volume “La Valutazione medico legale del danno biologico di natura psichica”, non solo prosegue il viaggio nell’universo del danno psichico, ma approfondisce con ulteriori capitoli di grande attualità, talune tematiche di preminente interesse non solo dottrinale ma anche pratico. D’altronde, è gran merito degli Autori, Marziano Cerisoli e Domenico Vasapollo (il cui connubio, oramai, è assai collaudato) di avere affrontato in maniera unitaria un tema ricchissimo di implicazioni medico-legali, fonte di discussione, contestazione e controversie giuridiche, a volte insanabili.
Anche questa volta, gli Autori hanno cercato, riuscendovi, di fare chiarezza sul difficile e complesso tema del danno psichico, proponendo un protocollo criteriologico pratico ed efficace, ma non per questo appiattito su rigidi schemi, nella consapevolezza che la valutazione di tale particolarissimo tipo di danno rimane principalmente un problema di metodo. La fatica degli Autori rappresenta, infatti, un’ulteriore dimostrazione dell’utilità del metodo medico legale nell’affrontare temi così delicati come quelli proposti. Nell’epoca nostra, spesso distratta, dal convulsivo tipo di vita e di lavoro, da quel cammino lento, ponderato e prudente che deve avere il medico-legale, il richiamo costante alla metodologia consolidata e all’attualità della stessa è dimostrazione della vitalità del metodo medico legale e della sua irrinunciabilità. È, infatti, un testo che traccia un percorso, una via da seguire, con un metodo la cui osservanza può evitare errori, sempre possibili per i Consulenti, in una materia con risvolti giuridici e sociali di estrema rilevanza.
Solo per citare i capitoli più significativi, partendo da alcuni di essi a chiara impronta pratica, rappresentati dalla c.d. “sindrome soggettiva post-traumatica”, dalla cefalea post-traumatica e cervicogenica, gli Autori affrontano con rigore e completezza, ma anche con originalità, dandone così ampio risalto, un argomento di solito non trattato in analoghi Volumi, e rappresentato dal contributo della psicopatologia fenomenologica nella diagnosi psichiatrico-forense, cimentandosi con una problematica complessa ed inquietante, permettendo tuttavia di riconoscere un insolito equilibrio nell’intraprendere un percorso “interpretativo” (non scevro di una “pericolosa” soggettività) mai disgiunto dal rigore metodologico e da precisi confini valutativi. Mi è parso di rilevare in tutto ciò un ammirevole “coraggio” da parte degli Autori nell’affrontare uno degli aspetti più complessi del danno psichico, quello cioè dei “vissuti”, conservando, ripeto, misura ed equilibrio, e non tanto con l’intento di aggiungere semplicemente un “quantum” al “danno risarcibile”, ma piuttosto nell’intendimento di essere per quanto più possibile rispettosi del “danneggiato”, riprendendo in tal modo le fondamenta proprie del procedere medico-legale.
Rigore e metodo. È proprio quello che si prefiggono gli Autori quando affrontano altri temi “scottanti”, a cominciare da quello discusso nel capitolo “Diagnosi psichiatrica e diagnosi psicologica: considerazioni metodologiche e medico legali”. E, a mio avviso, basti pensare alla presa di posizione, molto consistente e condivisibile, degli Autori in ordine alla qualificazione che deve avere chi si cimenta nella valutazione del danno psichico. Infatti, la parte di maggiore interesse dell’argomento, nella quale essi hanno riversato il frutto della loro lunga esperienza, è proprio quando, prendendo spunto da un preoccupante sconfinamento di “competenze” dall’ambito psicologico a quello medico, attuato attraverso una capziosa interpretazione della legge 56/89, gli Autori definiscono di ambiti di competenza della professione di psicologo alla luce di un’ampia e sinottica disamina della normativa vigente e degli indirizzi giurisprudenziali. Vengono così analizzate le caratteristiche afferenti alla “diagnosi psicologica” versus quella “nosografico-psicopatologica”, rimarcando come quest’ultima, rappresentando il fondamento irrinunciabile e non vicariabile in tema di valutazione del danno biologico di natura psichica, non possa non ricadere fra gli atti di esclusiva competenza medica.
Si tratta, quindi, di un testo utile sia per la consultazione, in considerazione della aggiornata documentazione e dei precisi riferimenti bibliografici, ma anche dal punto di vista scolastico per i giovani medici legali che si accostano alla specialistica della valutazione del danno psichico, dato che gli Autori precisano come la specificità della formazione dello specialista medico legale impone la necessità di porre la massima attenzione affinché altre figure professionali, la cui intrinseca formazione non appare finalizzata per cimentarsi in tale ambito, non attuino condotte operative non conformi a garantire una prestazione professionale metodologicamente corretta e scientificamente valida.

La Monografia ha inteso raccogliere una pluralità di contributi e non è per smemoratezza se gli Autori ritornano ad analizzare una tematica ampiamente dibattuta e discussa nel precedente Volume, in cui hanno riportato un’analisi sistematica dei quadri psicopatologici di maggior interesse medico legale: mi riferisco all’inquadramento diagnostico delle cosiddette “reazioni ad eventi”. Qui, invece, essi hanno voluto segnalare l’utilizzo sempre più frequente e talora “spregiudicato” di due diagnosi del DSM-IV-TR (Disturbo Post-Traumatico da Stress e Disturbo dell’Adattamento), precisando il discrimine tra i due disturbi e segnalando che il DA pone sicuramente più problemi al medico-legale, sia perché la manifestazione psicopatologica non è caratterizzata da una sintomatologia specifica, sia perché può insorgere a seguito di eventi traumatici non gravi. A quest’ultimo riguardo essi segnalano che a volte si ricorre a questa diagnosi nel tentativo di “aggiungere” un valore “soggettivo” ad un “danno” risarcibile; in poche parole come una specie di “sindrome soggettiva” psichica che finisce per svilire l’identità nosografica e psicopatologica di questo disturbo, offrendolo invece alla merce’ di un arbitrio che non corrisponde ad un procedere scientifico, sfugge al rigore metodologico e diventa di conseguenza suscettibile di essere interpretata come mero “pretesto”.
Ragioni di spazio non mi consentono di addentrarmi ulteriormente su talune questioni di indubbia rilevanza. Tuttavia nelle considerazioni conclusive mi piace sottolineare quello che a mio parere è uno dei punti cardine dell’opera, e che costituisce in realtà un vero e proprio segno di caratterizzazione dell’intero lavoro. Mi riferisco alla cautela con cui gli Autori, partendo dalle recenti sentenze della Corte di Cassazione che hanno obbligato non soltanto i giuristi, ma anche i medici legali a riconsiderare le componenti del danno non patrimoniale, suggeriscono di affrontare e quindi di evitare la “pericolosità” degli automatismi tabellari, in considerazione della natura sostanzialmente statica di tali previsioni. Così contrapponendo con fermezza una diversa metodologia, in base alla quale la previsione tabellare costituisce lo sfondo, il criterio di riferimento, lo scenario entro cui viene a prendere rilievo la figura del danneggiato (piuttosto che del danno). In definitiva, questo approccio valutativo considera il danneggiato nella sua dimensione di “individuo”, in cui appunto rimangono spesso indivisi e indivisibili gli aspetti strettamente fisiopatologici e biomeccanici da quelli psico-comportamentali e relazionali.
Questa monografia, in considerazione del ricco corredo bibliografico e delle novità giuridiche riportate, si raccomanda anche ai colleghi medico-legali più esperti. L’opera, infatti, può essere utilizzata come efficace riferimento dottrinario e normativo, rappresentando non solo un utile e maneggevole strumento di consultazione, ma anche uno spunto di riflessione per i cultori della materia che in essa potranno trovare utili risposte, ma soprattutto saggiare la complessità dell’universo “danno biologico di natura psichica”.
 
Alberto Cicognani
Direttore del Dipartimento di
Medicina e Sanità Pubblica
Università di Bologna

Indice generale
Presentazione ......................................................................... III
Prefazione .............................................................................. IX
Introduzione ........................................................................... 1
Capitolo 1
La c.d. “sindrome soggettiva post-traumatica”: aspetti clinici e
medico-legali........................................................................... 13
Capitolo 2
La Cefalea Post-traumatica ....................................................... 33
Appendice I
La Cefalea Cervicogenica .......................................................... 43
Capitolo 3
Disturbo dell’Adattamento: approfondimento critico dei criteri
di valutazione ......................................................................... 47
Capitolo 4
La Valutazione del Danno Psichico in età evolutiva ....................... 59
Capitolo 5
Il contributo della psicopatologia fenomenologica nella diagnosi
psichiatrico-forense ................................................................. 97
Capitolo 6
Diagnosi psichiatrica e diagnosi psicologica: considerazioni
metodologiche e medico legali ................................................... 111
Capitolo 7
Disabilità e problematiche psichiatriche ...................................... 127
Appendice II
ICF ........................................................................................ 133
Problematiche e valutazione del danno nelle patologie psichiatriche
VIII
Capitolo 8
La valutazione psichiatrico-forense in ambito previdenziale INPS .... 139
Capitolo 9
Malattie professionali di natura psichica ...................................... 151
Appendice III
Legislazione e commento alle tabelle in materia di danno biologico . 171
Conclusioni ............................................................................. 219

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