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“Esperienza è il nome che ciascuno dà ai propri errori ” Oscar Wilde (Lady Windermere’s Fan, 1892, atto III)
Il contenzioso in odontoiatria presenta caratteristiche sovrapponibili alla responsabilità medica per quanto attiene: la percentuale di incidenza annuale del 3-4%; la costante, sia pur ridotta e non allarmante, tendenza all’incremento di frequenze e costi; la ripetizione di pochi errori tecnici ricorrenti, facilmente identificabili, ma solo in parte prevenibili.
Mentre aspetti peculiari sono rappresentati dal limitato valore dei risarcimenti, mediamente contenuti entro i 10-15.000 euro, rappresentati da microinvalidità, spese emergenti per cure e restituzione di corrispettivi.
A questo proposito è opportuno ricordare che l’onere della restituzione della parcella non è manlevabile dalle compagnie di assicurazione, ma pende in capo al professionista come conseguenza della risoluzione del contratto.
I disagi che prova il dentista nell’affrontare il problema delle responsabilità professionale derivano dal pragmatismo tipico del chirurgo, difficilmente conciliabile senza sforzo con la mentalità giuridica.
Inoltre l’isolamento professionale e la conoscenza marginale del diritto generano timori ed ansie, proprie di chi si
ritrova a frequentare uno scenario di cui si ignorano le regole.
In questo senso ogni sanitario ambirebbe a ricevere chiare prescrizioni, che lo riparassero definitivamente dal contenzioso; ma questo non è possibile in quanto il concetto di salute nella società muta costantemente e influenza, in un rapporto dinamico, le richieste, le opzioni tecniche, i modelli di rapporto fiduciario e il diritto positivo.
Il termine odontoiatria legale, in passato messo al bando, è entrato attualmente nel vocabolario comune e si identifica oggi con due finalità preminenti: la promozione di una cultura interdisciplinare, mediante il confronto tra esperienze di sanitari e giurisperiti; la diffusione dei concetti di gestione del rischio, nell’ottica della riduzione dell’errore in odontoiatria.
Il risk management consiste nel prevenire gli errori e nel gestire le situazioni di conflitto all’interno dello studio; mentre una volta iniziato il contenzioso, segnato dalla lettera di costituzione in mora e di richiesta di risarcimento, è sicuramente più prudente affidarsi a esperti e specialisti.
Quest’opera si rivolge ai professionisti impegnati nell’attività clinica, per approfondire i principi etici e sociali, costantemente elaborati dalla dottrina giuridica e medico-legale; che inevitabilmente influenzano la dinamica del rapporto odontoiatra-paziente, sino alla scelta delle opzioni cliniche, all’amministrazione dello studio e alle procedure di risk management.
Lo scopo di questo libro non è trasformare il lettore in medico-legale, ma richiamare i concetti di base (come consenso, documentazione, complicanza, errore, danno, etc.) e le implicazioni del ragionamento giuridico nella prassi professionale.
Da un lato, infatti, diversi studi dimostrano come l’aumento del contenzioso in odontoiatria dipenda dalla ripetizione di pochi errori tecnici ricorrenti, facilmente identificabili e in parte prevenibili.
D’altro lato l’estensione dei sistemi di qualità in sanità pubblica e privata, condiziona l’acquisizione di concetti di governo clinico e di gestione del rischio, nell’ottica di un aumento di efficacia ed efficienza del sistema.
Il percorso di formazione, prevalentemente di tipo addestrativo, condiziona le difficoltà degli odontoiatri nell’adeguarsi, in minor misura a emergenti paradigmi scientifici, ma in maggior misura ai subentranti cambiamenti di ruoli e di modelli teorici di rapporto fiduciario.
Per questi motivi è opportuno ripensare il ruolo della professione odontoiatrica alla luce delle mutate richieste e sensibilità sociali; da cui derivano inevitabili ricadute sul diritto positivo e sull’etica odontoiatrica.
Il nostro augurio è che con queste conoscenze possiate lavorare con maggior efficacia ed efficienze nella prassi clinica quotidiana, liberi dalle ansie di una medicina difensiva.
Ghezzano 30 settembre 2010
Giovanni Cannavò
Presidente dell’Associazione
Medico-Giuridica Melchiorre Gioia
Prefazione
“L’esperienza è quella cosa che otteniamo nel momento immediatamente successivo a quello in cui sarebbe servita ” F.M.
In molti congressi si percepisce un’evidente discrasia, tra le aspettative pratiche del pubblico e la genericità, se non il franco terrorismo psicologico, delle relazioni.
Un grammo di pratica vale più di una tonnellata di astrazione ed è più semplice rendere le cose complicate, piuttosto che semplici.
Se ci soffermiamo a stilare una lista di consigli essenziali in tema di prevenzione e gestione del contenzioso, emerge una lista di sconcertante brevità e semplicità.
Il primo suggerimento consiste nel compilare e archiviare cartelle cliniche e radiografie. L’impresa è ardua, visto che è più facile rinunciare alle buone abitudini che alle cattive; a volte si matura l’impressione che gli archivi si comportino come “ buchi neri” che trasformano i documenti in antimateria.
Ma si deve tenere presente che spesso nel giudizio civile si soccombe in base a sentenze emesse su presupposti probabilistici del tipo “è più probabile che non”; vale a dire per incapacità di dimostrare la correttezza del proprio operato in assenza di documenti.
Il secondo consiglio consiste nello sforzarsi di individuare quei pochi errori, che le casistiche dimostrano essere ricorrenti nell’innesco del contenzioso (vale a dire che la vita non è costellata da successioni di errori, ma dagli stessi che si ripetono all’infinito): lesioni del nervo mandibolare per estrazione dei denti del giudizio e implantologia; infiltrazioni di corone per deficitarie chiusure marginali; pilastri di protesi costituiti da denti con lesioni endodontiche e parodontali o da impianti non osteointegrati; terapie ortodontiche incomplete.
Nella prassi si può escludere l’intelligenza per buona parte del tempo, ma non in modo permanente; il consiglio è attivarla in quei pochi momenti, in cui si concretizza il maggior rischio.
Del resto non necessita intelligenza per eccellere dedicandosi a un solo campo.
Il terzo avvertimento è capire che la frequenza degli errori è l’essenza del risk management: un paio di contenziosi possono capitare a chiunque nell’arco delle vita; ma, se sono ravvicinati, è opportuno fare un esame di coscienza per accertarsi di non avere perso il contatto con la professione o, quel che è peggio, con la realtà.
Sulla palcoscenico si esibiscono alcune caricature ricorrenti: anziani che non smettono di lavorare, perché non saprebbero cosa altro fare (quando è il momento di ritirarsi?); arroganti e opulenti di mezza età, demotivati e in aggiornati (hanno perso fame e passione!); vittime di periodi difficili della vita o di crisi di identità da andropausa.
Ultime sono le incolpevoli vittime di inevitabili errori operativi per distrazione.
Il grado di colpa è indirettamente proporzionale all’intensità delle giustificazioni e delle proclamazioni di innocenza e per imparare dagli errori bisogna prima rendersi conto di averli commessi.
Il quarto principio consiste nel sapere gestire i conflitti (attenti ai pazienti difficili ed evitate di parlare con un idiota, la gente potrebbe non vedere la differenza) tra le mura dello studio e passare agli specialisti la gestione del contenzioso.
Il punto di passaggio è segnato dalla raccomandata del paziente o dell’avvocato, oltre questo limite non alberga ragionevolezza e giustizia.
Alla base del quarto principio sono posti quattro assiomi: è meglio pagare un esperto, che ringraziare un incapace; l’ignoranza della legge non impedisce a un avvocato e a un perito, che hanno perso la causa, di riscuotere la parcella; l’assicurazione copre tutto tranne quel che succede; il mio avvocato e la mia assicurazione non esistono.
L’ultimo monito è di natura psicologica, in quanto la professione seleziona personalità con tratti ossessivo-compulsivi, perfezionisti e narcisisti, che mal sopportano critiche e contrarietà. Si tratta di modificazioni caratteriali, entro certi limiti pregi e necessità, indotte da un tipo di lavoro; che si svolge in isolamento e richiede di essere imprenditori e artigiani (diffidate di artisti e pensatori), oltre che sanitari.
Evitiamo di giustificarci, perché anche se siamo paranoici, non significa che tutti siano coalizzati contro di noi; del resto, se tutto ci viene incontro forse siamo finiti sulla corsia sbagliata.
È normale soffrire di reazioni adattive per giorni o settimane, quando si rimane invischiati in una lite; ma è opportuno un po’ di fatalismo per evitare di scivolare in disturbi cronici dell’umore o in burn out.
Chi rimane annichilito dal rischio di sbagliare, non faccia il sanitario, perché questi sono i rischi della professione.
Con misura non priviamoci dei nostri errori, che rappresentano occasioni per riflettere e imparare. Un’esistenza senza errori è come vivere senza fumo, vino e donne: non avremmo una vita più lunga, anche se potrebbe sembrarci lunghissima.
Il resto è una questione di parametri di giudizio: un alcolizzato, per esempio, non è altro che una persona che beve più del suo medico. Un cattivo dentista è chi sa meno di noi, un buon dentista chi ci equivale, uno ottimo chi ci supera in qualcosa.
In questa commedia degli errori, le conclusioni sono il punto in cui ci si stanca di pensare.
Sommacampagna, 30 settembre 2010
Fabrizio Montagna
Presidente della Società Italiana
di Odontoiatria Legale e Assicurativa
PRESENTAZIONE
PREFAZIONE
CAPITOLO 1
STATISTICA DELLA RESPONSABILITÀ PROFESSIONALE ODONTOIATRICA
(F. Montagna, R. Manca, C. Cortesini)
1. REVISIONE DI CONSULENZE TECNICHE
1.1 Morfologia del contenzioso
2. REVISIONE DI SENTENZE
2.1 Metodologia e risultati
2.2 Osservazioni
2.2.1 Morfologia ed epidemiologia
2.2.2 Risarcimento
2.2.3 Manleva assicurativa
2.2.4 Consulenza tecnica d’ufficio
2.2.5 Giurisprudenza
3. CONSIDERAZIONI
CAPITOLO 2
PROFILI PROCESSUALI E SENTENZE
(F. Montagna, S. Stefanelli, L. Montagna, A. Piras)
1. CONSENSO INFORMATO
2. NESSO DI CAUSALITÀ
3. INTERUZIONE DEL NESSO DI CAUSALITÀ
4. OBBLIGAZIONE DI MEZZI E DI RISULTATI
5. LIMITAZIONE DI RESPONSABILITÀ IN CASI DI SPECIALE DIFFICOLTÀ
6. COLPEVOLEZZA
7. COLLABORAZIONI IN STUDI PRIVATI
8. RESPONSABILITÀ DELLA SOCIETÀ TITOLARE DI AUTORIZZAZIONE SANITARIA
9. RESPONSABILITÀ DELL’ENTE PUBBLICO
10. ABUSO DI PROFESSIONE
11. ONERE DELLA PROVA
12. CONSULENZA TECNICA D’UFFICIO
13. DANNO PATRIMONIALE
14. DANNO NON PATRIMONIALE
15. DANNO BIOLOGICO
CAPITOLO 3
ASPETTI GENERALI DI RESPONSABILITÀ PROFESSIONALE
(F. Montagna, M. Orrico, D. De Leo, V. Piras)
1. NESSO DI CAUSALITÀ GIURIDICO-MATERIALE
1.1 Il nesso di casualità in ambito penale1.2 Nesso di causalità in ambito civile
2. EVENTO AVVERSO, ERRORE E COMPLICANZA
2.1 Natura dell’errore
3. COLPA PROFESSIONALE
3.1 Colpa in ambito penale3.2 Colpa in ambito civile
3.2.1 Responsabilità extracontrattuale
3.2.2 Responsabilità contrattuale
4. OBBLIGO DI MEZZI E DI RISULTATI
5. SOLUZIONE DI PROBLEMI TECNICI DI SPECIALE DIFFICOLTÀ
CAPITOLO 4
ASPETTI PARTICOLARI DI RESPONSABILITÀ PROFESSIONALE
(F. Montagna, M. Orrico, D. De Leo, V. Piras)
1. RAPPORTO CON DIPENDENTI E FIGURE PROFESSIONALI NON MEDICHE
1.1 Igienista dentale1.2 Assistente Dentale1.3 Odontotecnico
2. RESPONSABILITÀ DI EQUIPE
2.1 Dottrina giuridica in tema di responsabilità di equipe2.2 Ambito penale e civile2.3 Collaborazioni subordinate2.4 Collaborazioni specialistiche2.5 Associazioni professionali e società2.6 Direzione sanitaria
3. ABUSO DI PROFESSIONE
3.1 Esercizio abusivo di professione3.2 Segnalazione all’autorità giudiziaria3.3 Sanzioni, conseguenze e profili processuali3.4 Prestanomismo3.5 Sanzioni e conseguenze3.6 Considerazioni e prospettive
4. RESPONSABILITÀ PER DISPOSITIVI MEDICI DIFETTOSI
4.1 Responsabilità del produttore e del venditore4.2 Responsabilità dell’odontotecnico4.3 Responsabilità dell’odontoiatra4.4 Considerazioni
CAPITOLO 5
CONSULENZA TECNICA E PERIZIA
(F. Montagna, M. Orrico, D. De Leo, V. Piras)
1. CARATTERISTICHE DELLA CONSULENZA TECNICA
2. CONSULENZA TECNICA D’UFFICIO E PERIZIA
3. NOMINA DEL CONSULENTE TECNICO E SVOLGIMENTO DELLE OPERAZIONI PERITALI
Nomina del consulente tecnicoTrasparenza nella nomina dei CTUUdienza di comparizione CTU, giuramento e fissazione terminiInizio e proseguimento delle operazioni peritaliDifferimento dell’inizio o del proseguimento delle operazioni peritaliDestinatari degli avvisiRispetto del termine di deposito della relazioneProroga del termine di deposito della relazione e cause legittimeRenitenza delle parti a collaborare con il CTU e trattative tra le partiAcquisizione di documenti dalle partiLiquidazione dei compensi e delle speseRiscossione coattiva del compenso
4. RELAZIONE DI CONSULENZA
Contenuto della relazione di consulenzaForma della relazione
5. ACCERTAMENTO TECNICO PREVENTIVO
6. RESPONSABILITÀ DEL CONSULENTE
CAPITOLO 6
VALUTAZIONE DEL DANNO IN ODONTOIATRIA
(F. Montagna, M. Orrico, D. De Leo, V. Piras, G. Cannavò)
1. ASPETTI GENERALI NELLA VALUTAZIONE DEL DANNO ALLA PERSONA
1.1 Fattispecie di danno alla persona in ambito civile1.2 Danno biologico e invalidità lavorativa specifica1.3 Valutazione dei danni plurimi in ambito1.4 Danno patrimoniale e spese emergenti1.5 Aspetti metodologici in tema valutazione
2. GUIDA ALLA VALUTAZIONE DEL DANNO IN ODONTOSTOMATOLOGIA
2.1 Nervo linguale
2.1.1 Meccanismi lesivi
2.1.2 Valutazione medico-legale2.2 Nervo alveolare inferiore (NAI)
2.2.1 Meccanismi lesivi
Esodonzia dei terzi molari
Anestesia tronculare
Lesioni endodonticheImplantologia
2.2.2 Valutazione del danno
2.3 Lesioni alveolo-dentarie
2.3.1 Rifacimenti protesiciRestauri di I e II classe
Protesi in dentatura naturaleImplantoprotesiConsiderazioni
2.4 Disturbi temporo-mandibolari
2.5 Sinusite mascellare
2.6 Disturbi psichici
Reazioni adattive
Disturbi dell’adattamento
Disturbi somatoformiPretestazioni
CAPITOLO 7
POLIZZA DI RESPONSABILITÀ PROFESSIONALE
(F. Montagna, M. Orrico, D. De Leo, V. Piras)
1. PROBLEMA DELLA QUANTIFICAZIONE DEL RISCHIO
2. RISCHIO TUTELATO
3. INEFFICACIA DELLA COPERTURA ASSICURATIVA
4. MASSIMALE DI GARANZIA, SCOPERTO E FRANCHIGIA
5. DURATA E TIPOLOGIA DELLA POLIZZA
6. GESTIONE DELLA LITE
CAPITOLO 8
DOVERI ED ESERCIZIO PROFESSIONALE
(F. Montagna, M. Orrico, D. De Leo, V. Piras)
1. LIMITI DELLA PROFESSIONE ODONTOIATRICA
Figure professionali abilitate
Chirurgia orale avanzata e implantoprotesi
Chirurgia extraorale
Prescrizione di farmaci
Esami ematochimici e strumentali
Trattamenti ambulatoriali e ospedalieriSedazioneAttività medico-legale
2. ATTIVITÀ INFORMATIVA
2.1 Qualifica giuridica del sanitario2.2 Classificazione giuridica dei documenti
3. CARTELLA CLINICA
3.1 Strutture pubbliche di ricovero3.2 Ambulatori in strutture pubbliche3.3 Esercizio privatistico3.4 Efficacia probatoria e falsità3.5 Restituzione e norme sulla privacy
4. INFORMAZIONE E CONSENSO
4.1 Profilo giuridico4.2 Modalità di acquisizione del consenso4.3 Requisiti del consenso4.4 Profili di responsabilità per mancata informazione
5. DOCUMENTAZIONE RADIOLOGICA
5.1 Archiviazione5.2 Consegna all’avente diritto5.3 Indicazioni diagnostiche5.4 Errori diagnostici5.5 Radioprotezione e responsabilità
6. CERTIFICAZIONI
6.1 Requisiti ai fini della rilevanza giuridica6.2 Falsità in atti6.3 Ricette
7. SEGNALAZIONE ALL’AUTORITÀ GIUDIZIARIA
8. ONORARIO PROFESSIONALE
9. TUTELA DELLA PRIVACY
9.1 Normativa9.2 Competenze9.3 Consenso e informativa9.4 Ambiente e archiviazione
10. SEGRETO PROFESSIONALE
10.1 Norma penale10.2 Norme deontologiche
CAPITOLO 9
GESTIONE DEL RISCHIO
(F. Montagna, L. Montagna, A. Piras)
1. TERMINOLOGIA
2. PROPENSIONE AL RISCHIO
3. FATTORI DI INDIGNAZIONE
4. GESTIONE DEL RISCHIO E DELLA SICUREZZA
5. PROCESSI DI GESTIONE DEL RISCHIO
6. IDENTIFICAZIONE DEL RISCHIO
7. ANALISI DEL RISCHIO
8. TRATTAMENTO DEL RISCHIO
CAPITOLO 10
GESTIONE DEL CONFLITTO E MEDIAZIONE DEL CONTENZIOSO
(F. Montagna, A. Piras, L. Montagna)
1. GESTIONE DEL CONFLITTO MEDICO-PAZIENTE
1.1 Crisi del rapporto medico-paziente1.2 Metodo patient centered1.3 Metodologia del colloquio1.4 Gestione del conflitto
2. SOLUZIONI ALTERNATIVE STRAGIUDIZIALI
2.1 Nozione di ADR2.2 Soluzioni giurisdizionali2.3 Tecniche di negoziazione assistita
2.3.1 Conciliazione
2.3.2 Minitrial
2.3.3 Modelli e proposte legislative
2.4 Mediazione finalizzata alla conciliazione in Italia
2.5 Considerazioni
CAPITOLO 11
ETICA DENTALE E DEONTOLOGIA
(F. Montagna, M. Ferrero, L. Montagna, A. Piras)
1. DEFINIZIONI
2. ETICA ODONTOIATRICA
3. METODOLOGIA DECISIONALE
4. PROBLEMI ETICI
4.1 Rapporto con i pazientiRispetto e parità di trattamento
Comunicazione e consenso
Decisioni in pazienti incapaci
Riservatezza
Pazienti non collaborantiVincoli finanziari alla cura4.2 Rapporti con altri sanitari4.3 Etica e ricerca4.4 Dentisti e società
5. ETICA E DEONTOLOGIA MEDICA
5.1 Codice di deontologia5.2 Deontologia e diritto
6. DOMINANZA MEDICA E OFFENSIVA DELLE PROFESSIONI SANITARIE
6.1 Dominanza medica ed ex professioni ausiliarie6.2 Dominanza odontoiatrica, arti ausiliarie e professioni sanitarie
Assistente dentale
Igienista dentaleOdontotecnico6.3 Considerazioni
CAPITOLO 12
ATTIVITÀ DI POLIZIA GIUDIZIARIA DELL’ODONTOIATRA
(E. Nuzzolese, F. Montagna)
1. IDENTIFICAZIONE PERSONALE
2. VALUTAZIONE DELL’ETÀ CON METODI DENTALI
3. ESAME AUTOPTICO DELLA CAVITÀ ORALE
Esame clinicoFotografie e impronteEsame radiologicoRicomposizione di resti scheletriciRicostruzione facciale
4. DISASTRI DI MASSA
BIBLIOGRAFIA
POSTFAZIONE
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