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Sono lieto ed onorato che gli Autori della pubblicazione si siano rivolti a me (in pensione ormai da 9 anni) per presentare questo libro.
Innanzitutto vorrei fare qualche doverosa premessa al fine di evitare critiche sulle eventuali incompletezze del testo (sempre possibili in un testo che necessita di una notevole lunga gestione, prima della sua pubblicazione, soprattutto nell’attuale velocissimo progresso in tutti i campi del sapere e quindi anche della conoscenza clinica).
Vorrei, in primo luogo, sfatare una assai diffusa osservazione, su cui si basano, in genere, le critiche di “incompletezza” e che in alcune discipline, quali la radioterapia, il “progresso delle tecnologie” riferibili alle apparecchiature che l’industria propone e reclamizza a getto continuo, renda non aggiornate le possibilità di una ottima radioterapia che, invece, può essere bene eseguita, in genere, con apparecchiature presenti in modo molto diffuso, nei paesi “sviluppati” quali anche l’Italia. Le tecnologie ed il loro avanzamento nella medicina non sono, infatti, riferibili solo alle “macchine” (per esempio di Radioterapia, di Diagnostica per immagini, per la Robotica, etc.) ma anche a presidi sanitari di vario tipo, alla ricerca sui farmaci, alla genomica, etc.; infatti esse sono “patrimonio” di tutti i campi del sapere: rendono, infatti, possibili migliori conoscenze, per quel che riguarda la medicina, e nella fattispecie la oncologia, dei processi biologici, chimici, fisici ed ingegneristici che sono, poi, la base per la più approfondita conoscenza della malattia nei diversi pazienti e quindi della cura dei pazienti con tumore da parte dell’Oncologo Clinico (Radioterapista in Italia).
A tale proposito ritengo sia opportuno, soprattutto per i più giovani utilizzatori di questo testo, sottolineare che il medico identificato in Italia come “Radioterapista” è equivalente, ovviamente sulla base del percorso formativo, sovrapponibile alla specializzazione diversa da quella in Radiodiagnostica o Medicina Nucleare, all’inglese Clinical Oncologyst. Personalmente, avendo approfondito le mie conoscenze nel Regno Unito, dopo qualche anno di attività clinica, passato in Patologia Medica, prima di approdare alla Radioterapia, ho sempre definito i Radioterapisti Oncologi Clinici, per chiarezza, soprattutto per i pazienti (ma anche per qualche Collega medico) che dovevano sapere di essere curati, non da un esperto di macchine, ma da un medico esperto nella cura dei tumori.
Gli Autori hanno, giustamente impostato, in questo modo, il loro lavoro per far sì che il lettore del testo lo consideri di agevole ed immediata consultazione, eminentemente pratico, e che è utile, non solo per gli studenti in medicina, ma anche per una migliore comprensione e possibile soluzione di molteplici problematiche inerenti, sia problemi di base che tecnologici, che clinici di questa disciplina – che non è presente se non in modo ancillare nei corsi di laurea – ma anche per coloro che possano essere comunque interessati all’oncologia (Medici di Medicina Generale, Medici Specialisti non direttamente coinvolti nell’oncologia, etc.) a vantaggio, naturalmente, solo del paziente.
Il testo è agile, snello, sfrondato di tutto ciò che è incerto o ancora da provare, ma sufficientemente ampio da fornire un’idea abbastanza precisa di che cosa è la Radioterapia (Oncologia Clinica).
Gli Autori hanno suddiviso l’opera in tre parti:
L’utilizzo di domande precise e la loro puntuale risposta che è presente nella parte clinica ed in parte in quella speciale, può essere, a mio parere, assai efficace per chiarire eventuali problematiche e procedure per i non specialisti.
Chiudo la presentazione di questo testo con una sottolineatura che, a mio parere, è molto significativa.
Gli Autori, che conoscendoli da tempo, stimo molto, sono riusciti (cosa non sempre facile in un mondo sempre più agguerrito e nel quale la concorrenza sembra un utile, sempre da perseguire, vedi i casi di utilizzo, a volte in modo molto pubblicitario, di “nuove, uniche e costose apparecchiature”) a riunire tutti i Centri di Radioterapia romani, dalle Università agli Ospedali, agli IRCCS. E per questo, oltre che per il testo, li ringrazio molto.
Giampaolo Biti
Professore Ordinario
Diagnostica per immagini e radioterapia f.r.
Dipartimento di Scienze Biomediche
Sperimentali e Cliniche “Mario Serio”
Università degli Studi di Firenze
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