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Sono trascorsi dieci anni dal primo corso di formazione in Dentosofia per Dentisti Italiani e sono ormai molte decine i Dentisti che utilizzano questa metodica creata da Michel Montaud e Rodrigue Mathieu in Francia una trentina di anni fa.
Ogni disarmonia o malattia può essere vista, credo, come una impareggiabile occasione di sviluppo delle forze di guarigione e di vita.
Salute, infatti, non è il contrario della Malattia, ma piuttosto la capacità vivente di sviluppare le Forze di Guarigione che ci mantengono in vita.
Perché abbiamo una certa disarmonia, uno squilibrio funzionale?
Come e quali strumenti e percorsi possiamo offrire per arrivare a un nuovo livello di salute con l’impegno del paziente in prima persona?
In Dentosofia utilizziamo soprattutto, in modo percettivo fine, l’attivatore di Soulet-Besombes con il quale è il paziente stesso a diventare attivo nella terapia facendo regolarmente gli esercizi prescritti.
In alcuni casi potremmo utilizzare strumenti meccanici diretti e passivi dal punto di vista percettivo, ma si privilegiano tutti i metodi dell’ortodonzia funzionale (Robin, Planas, Bimler, Balters, Muzj, De Coster, Château) per favorire l’apprendimento neuromuscolare e la neuroplasticità, in modo da rieducare le cinque funzioni fisiologiche vitali e rimodellare le strutture riportandole a un equilibrio, il più armonioso possibile.
Voglio ricordare che dall’occlusione corretta con la lingua in posizione ottimale contro il palato, dipendono e sono correlate direttamente, la forza posturale al 70%, la masticazione armoniosa ed efficace, la deglutizione corretta, la respirazione nasale fisiologica, la fonazione completa e matura, la suzione.
Molti problemi di patologie Otorinolaringoiatriche, dolori articolari posturali da sovraccarico e squilibrio, disfagie, dispnee, e disturbi digestivi e ritardi di maturazione e crescita, possono avere degli insperati ed evidenti miglioramenti o guarigioni, grazie al raggiungimento di nuovi equilibri.
Seguire un corso di Formazione in Dentosofia sarà quindi un momento di grande crescita personale, professionale e l’inizio di un percorso di autoeducazione che ci permetterà di aiutare anche gli altri che lo richiedano a trovare una nuova armonia divenendo attivi e responsabili di se stessi.
Grazie Luca che con questo secondo libro cerchi di dare risposte e fondamenti alla conoscenza (PERCHÉ) e pratica (COME) alle questioni di base che si sviluppano durante lo svolgimento dei tuoi corsi di introduzione alla Dentosofia.
Dopo la chiarezza del tuo primo libro i-denti-tà, auguro a questa tua seconda opera il successo che merita il tuo impegno e ingegno.
La ricerca vera non ha mai fine e possiede le forze interiori di una fiducia incrollabile nei doni del mondo spirituale per chi chiede col cuore puro e la mente libera da attaccamenti.
Auguri Luca.
Dr. Alessandro Calzolari
Accetto con piacere l’invito dell’amico e collega Luca Bastianello a scrivere la presentazione di questo “ Manuale di ortodonzia naturale “. Già il titolo mi piace molto perché si inscrive perfettamente in una filosofia diagnostica e terapeutica che personalmente porto avanti da molti anni, vale a dire quella della OrtoCranioDonzia - Slow Orthodontics. Il primo termine si riferisce al presupposto fondamentale che prima di spostare meccanicamente i denti sarebbe auspicabile conoscere l’architettura del cranio nel quale i denti sono inseriti, al fine primario di non stravolgerla attraverso meccaniche standard. Il secondo, mutuato dall’inglese, riprende il concetto più generale della “Slow Medicine”, un movimento che fortunatamente si sta diffondendo anche in Italia, che promuove una medicina più “sobria, rispettosa e giusta”, contrapposta a quella attuale, eccessivamente settorializzata, tecnicizzata, sottoposta alle leggi dell’industria farmaceutica, che ha perso di vista l’essere umano nella sua unicità e globalità.
È indubbio che la tendenza attuale in ortognatodonzia sia quella di abbandonare la terapia eziologica e funzionalista, ritenuta più complessa, indaginosa, dispendiosa in termini di tempo e apparecchiature e per i più scarsamente prevedibile, a favore di un trattamento sintomatico che cura gli effetti della patologia attraverso un tecno-meccanicismo esasperato, possibilmente standardizzato e rigorosamente ripetibile. Mi pare evidente che oggi si sia arrivati ad attribuire alla diagnosi e agli obbiettivi di un trattamento ortodontico delle finalità quasi esclusivamente estetiche. Basandosi unicamente sullo spessore e sulla posizione dei tessuti molli si decidono trattamenti distalizzanti, estrattivi e retrusioni incisive quanto meno discutibili. A mio modesto parere ortognatodonzista è colui il quale si preoccupa di porre in rapporto equilibrato le basi scheletriche e la dentatura, senza ovviamente prescindere dai tessuti molli periorali, di cui nessuno ignora l’importanza, ma che non possono e non devono esse e presi a riferimento per stabilire gli obiettivi del trattamento. Del resto, è molto più plausibile che il raggiungimento di un buon equilibrio dento-muscolo-scheletrico si associ ad una buona estetica facciale, di quanto non lo sia l’equazione opposta.
Bene, il trattamento con gli attivatori pluri-funzionali, descritti in questo manuale, riscopre l’importanza dell’approccio precoce individuale che si inserisce a buon titolo nel contesto della “Slow orthodontics”. La terapia non si fa “con” l’attivatore ma “attraverso” il dispositivo, attraverso il rapporto empatico medico/paziente, responsabilizzando il piccolo paziente e la famiglia al suo corretto utilizzo come del resto si dovrebbe fare con tutti i dispositivi funzionali. Vengono dettagliatamente descritti i protocolli di utilizzo e le metodiche di finitura e adattamento individualizzato in maniera semplice, da tutti attuabile nel proprio studio.
In definitiva un bel manuale pratico e di rapida consultazione che non dovrebbe mancare nella biblioteca di coloro i quali credono, come me, che l’ortodonzia non sia solo raddrizzare i denti.
Complimenti Luca
Dr. Giuseppe Stefanelli
Ringraziamenti
Prefazione
Presentazione
1. Odontoiatria olistica unitaria integrativa e dentosofia
Odontoiatria olistica unitaria integrativa
Che cos’è la Dentosofia?
2. Il Triangolo della salute
Perché la bocca è così importante?
Masticazione e aggressività
Sintomi e soluzioni
3. Equilibrio dentale – Equilibrio globale
Le funzioni neurovegetative base dell’equilibrio
Come fa il vissuto (psico-affettivo) a fissarsi nella bocca?
Lo spot linguale, centro dell’equilibrio
I numeri dell’equilibrio
AFMP secondo Planas
L’importanza della respirazione nell’equilibrio dell’essere umano
4. Preparazione dell’attivatore plurifunzionale Soulet-Besombes
5. Come utilizzare l’attivatore plurifunzionale
Consenso informato
6. Una ortodonzia senza estrazioni
7. Casi clinici trattati con l’attivatore plurifunzionale
8. Utilizzo dell’attivatore Soulet-Besombes in ortodonzia fissa
Come rimuovere una contenzione fissa (riteiners)
9. Storia degli attivatori plurifunzionali
10. Il “rieducatore dentoposturale” rident®
11. Gli ausili della dentosofia
La volontà
I rialzi
La coronoplastica
12. Casi clinici trattati con l’attivatore e i rialzi
13. Le alternative all’attivatore plurifunzionale
14. Casi clinici trattati con attivatori individuali
Potenzialità della spinometria formetric® come diagnostica posturale e valutazione della colonna vertebrale
15. Cenni sui test muscolari kinesiologici
16. Concetti di omeopatia
17. Il rimantal®
18. Attivatore e vista
19. Guppo Studio Dentosofia
Bibliografia
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