La vita umana ha un suo esordio ed una sua fine, e se la fine non avviene a causa di un trauma o di suicidio, avviene necessariamente per malattia: morire di malattia è un evento naturale. È la norma.  Allora perché è così difficile parlarne? Spesso il medico è l’unico interlocutore per le persone giunte a fine vita. Le cure palliative si prendono carico della persona giunta alla fine della vita cercando di assicurare una buona qualità della vita stessa, più che della sua durata. La comunicazione con la persona morente e con la sua famiglia deve tener conto delle caratteristiche dell’individuo, della sua storia, del suo contesto sociale e colturale, dello stato emotivo, del bisogno di sapere o del rifiuto della verità che viene proposta. Il medico deve riuscire a trovare le parole giuste, il contesto contenitivo, l’empatia necessaria per svolgere al meglio uno dei compiti più importanti e difficili ma anche gratificanti della professione. In questa rinnovata edizione del manuale, per la prima volta edito da Primiceri Editore, viene dato ampio spazio alle direttive anticipate, ai meccanismi del morire, ai rituali di cura, alle peculiarità della comunicazione telefonica.

Simonetta Vernocchi, lavora come internista in un ospedale pubblico. Professore a contratto per diverse Università (Tor Vergata di Roma, Università degli Studi di Novedrate, Universitas Ostraviensis Repubblica Ceca, Nostra Signora del Buon consiglio Elbasan, Albania, Akademia della University in Czestochowa Polonia, dell’Associazioni Interstudi Europea Chiasso) relativamente alle tematiche di fine vita, fisiologia e fisiopatologia, semeiotica, health promotion, malattie dell’apparato respiratorio.  Docente nella scuola Adleriana di Psicoterapia di Milano relativamente alle tematiche di neurofisiologia e di etica. Collabora con la Caritas Internazionale circa le tematiche di interesse sociale, promozione della salute e di etica, con corsi e seminari e diffondendo le pratiche del BLS.  Ha contribuito alla progettazione ed alla realizzazione dell’Hospice Altachiara ed è stato membro del comitato etico dell’Istituto Humanitas Mater Domini dalla sua costituzione fino a 2011.  Si occupa di ricerca e pubblicazioni in differenti settori in special modo per l’Istituto Europeo di Scienze Forensi e Biomediche.