Conosco il dottor Alessandro Leonida ormai da diversi anni e credo che immediatamente sia nata tra noi un modo di confrontarsi sul mondo chirurgico/implantologico odontoiatrico che nel tempo ha portato ottimi frutti. Sono dunque molto onorato, anche se un po’ in difficoltà, di scrivere le pagine di presentazione di questa nuova opera di Alessandro. Questo testo è stato fortemente voluto dall’autore sia per i suoi studi sia per l’amore quasi viscerale per il mondo cellulare, e credo che il modo migliore per introdurlo sia proprio cercare di far capire cosa abbia spinto il dottor Leonida ad intraprendere questa strada.
Marcel Proust diceva: “il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi”.
Molto spesso nella nostra pratica quotidiana ci soffermiamo sull’esteriorità del nostro intervento, mi spiego meglio, abbiamo imparato una tecnica, sappiamo che in quel determinato caso, nelle nostre mani, da risultati soddisfacenti e per questo molto spesso la eseguiamo senza porci troppe domande su ciò che realmente accade a livello biologico.
Attenzione, non vorrei che questa piccola spiegazione possa far passasse l’idea che l’autore sia una persona che studia, ricerca, ma poco si applica nella pratica clinica, perché non è così. Facendo un passo indietro di qualche anno e tornando agli albori della sua formazione, ancor prima di iniziare la sua carriera da chirurgo orale e successivamente quella di docente, uno dei suoi maestri nonché relatore della sua tesi, professor Renato Nessi, era sovente dirgli: “Alessandro, ricorda: lo scopo della Scienza non è scoprire infiniti mondi, ma svelare le cause dell’errore”1. Come spesso fa presente alle sue conferenze, inizialmente questa frase la capiva poco, e ancora meno comprendeva il motivo che spingesse il suo mentore a citarla. Una volta laureato, con il trascorrere del tempo il nostro autore è arrivato lentamente a comprendere quanto il professore volesse dirgli.
Infatti, nonostante applicasse le tecniche chirugiche che apprendeva, sia implantologiche che rigenerative, secondo i protocolli scientifici, capitava a volte che esse non avessero l’esito sperato. Questo ha dato al dottor Leonida lo stimolo per iniziare a studiare cosa avvenisse a livello cellulare nel momento in cui interveniva chirurgicamente su un paziente.
Ciò che ha iniziato a livello teorico ha poi trovato un aspetto pratico con lo studio in laboratorio e l’applicazione clinica delle cellule staminali mesenchimali durante il periodo del suo Dottorato di Ricerca in Parodontologia Sperimentale, presso il Dipartimento di
Neuroscenze dell’Università degli Studi di Milano Bicocca.
Da quel momento è stata una continua ricerca di quei meccanismi, comunicazioni tra cellule, che rendessero possibili quei processi che clinicamente permettevano la cura dei pazienti, cercando di ricordare sempre l’importanza di guardare le cose da angolazioni diverse.
Si rese presto conto che, senza la piena comprensione delle basi biologiche di qualsiasi evento su cui si voglia intervenire, è impossibile comprenderlo appieno, sia in ambito medico che odontoiatrico.
Questo testo lo considero un viaggio nel mondo generale delle cellule staminali e spero serva al lettore a comprendere il loro comportamento fino in fondo per arrivare a sviluppare sempre più il suo punto di vista critico nella scelta dei materiali e delle tecniche chirurgiche nel nostro campo.
Marco Gnalducci
Presidente dell’Accademia di Sotto
Vicepresidente AISI