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Libreria medica internazionale
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Atlante di Ecografia Urologica Andrologica e Nefrologica
Martino
Editore
Scripta Manent
Anno
2016
Pagine
590
ISBN
9788890845512
180,00 €

DA SCONTARE

I prezzi indicati possono subire variazioni poiché soggetti all'oscillazione dei cambi delle valute e/o agli aggiornamenti effettuati dagli Editori.
L’ecografia negli ultimi anni ha rappresentato un presidio diagnostico insostituiibile nelle varie branche specialistiche in medicina e in particolar modod per quelle che si interessano dello studio delle patologie dell’apparato urinario e genitale, sostituendo in larga miusura le classiche indagini contrastografiche.
Attualmente la continua ricerca in ambito ecografico (elastosonografia, Ecografia 3D, uso del mezzo di contrasto, Histoscanning, etc ) associata alla progettazione e costruzione di apparecchiature e sonde sempre più sofisticate e dedicate (sonde laparoscopiche, endocavitarie, ecc), hanno fatto sì che l’uso dell’ecografia ha visto sempre più ampliare il suo campo di applicazione: non solo quindi ultrasonografia diagnostica, ma anche interventistica ed intraoperatoria.
Da quando nel 2012 s’insediò l’attuale Organo Dirigente della societa Italiana di Ecografia Urologia Andrologica Nefrologica (SIEUN), uno dei punti progerammatici più importanti da me proposti, in qualità di Presidente, e condiviso con entusiasmo dal Comitato Direttivo e Scientificvo, fu quello di realizzare un testo atlante di ecografia uro-nefro-andrologica corredato di video clips. Tutto questo nella considerazione che tale opera potesse essere di supporto sia a chi muove i primi passi in ambito ecografico, sia a cultori della materia ed ecografisti esperti che vogliono puntualizzare alcuni aspetti in ambito ecografico Introduzione
Queste raccomandazioni sono state realizzate dal gruppo di lavoro “Imaging” della Società Italiana di Urologia (SIU) in collaborazione con la Società Italiana di Ecografia Urologica Andrologica Nefrologica (SIEUN). Gli specialisti coinvolti alla sua realizzazione sono Urologici, Andrologi, Nefrologi e Radiologi.
Scopo di tali raccomandazioni è coadiuvare gli Specialisti Urologi nella pratica clinica, fornendo una serie di raccomandazioni da seguire nelle fasi della diagnosi ecografica delle patologie renali, prostatiche, vescicali, scrotali e peniene. La realizzazione di queste raccomandazioni è basata sulla revisione della Letteratura, sulle raccomandazioni già esistenti e sulla opinione di esperti. Questo documento è il primo a dedicarsi a questo settore, sebbene recentemente l’American Urological Association (AUA) e l’American Institute of Ultrasound in Medicine (AIUM) hanno pubblicato (novembre 2011) linee guida pratiche per l’esecuzione dell’ecografia in ambito urologico [www.aium.org].
I puntuali riferimenti bibliografici degli Autori rendono possibile un confronto costruttivo con l’altrui esperienza clinica.
Lo sviluppo e la stesura di queste raccomandazioni è basato sulla volontà di assicurare standard di minimi e di eccellenza per quanto riguarda l’ “imaging ecografico“ nella pratica urologica, partendo dal presupposto che l’ecografia rappresenta una parte integrale e fondamentale di quest’ultima.
I medici specialisti in Urologia possono acquisire una particolare competenza e formazione nell’uso degli ultrasuoni durante la scuola di specializzazione, in corsi dedicati di perfezionamento post-laurea (Corso di Perfezionamento, Università di Bari), in corsi di formazione in ambito di società scientifiche urologiche (SIU, SIA, EAU, AUA) e società dedicate (ESUI, SIEUN) sia nazionali che internazionali.
L’urologo inserisce l’esame ecografico in un processo di diagnosi e follow-up per gestire le patologie del tratto urinario e genitale maschile in pazienti di tutte le età, sia in ambito ospedaliero che ambulatoriale. La capacità di eseguire ed interpretare studi di diagnostica per immagini generate da fonti ultrasoniche è entrata nella pratica clinica di ogni nazione anche allo scopo di ottimizzare le risorse e rendere al paziente un servizio efficace e rapido. Qualcuno ha definito l’ecografia lo stetoscopio dell’urologo. Tali considerazioni valgono anche per l’ambito Andrologico.
Lo Specialista Urologo combina la perizia nell’utilizzo di apparecchiature sofisticate di imaging con la propria cultura medica dei processi fisiologici e patologici del corpo umano, così da impostare un processo diagnostico; è suo compito inoltre, nel caso in cui l’esecuzione dell’esame diagnostico non sia di sua propria competenza, selezionare l’esame stesso o la sequenza di studi necessari, in modo da rendere ottimale la gestione del paziente urologico.
Tali raccomandazioni possono essere utili per creare standard minimi condivisi o di riferimento in ambito urologico e andrologico anche per gli altri specialisti medici che si occupano di ecografia urologica: in particolare radiologi, internisti, geriatri, ginecologi o altri medici che studiano le vie urinarie.
Obiettivi delle presenti raccomandazioni sono:
 Definire le finalità di ogni specifico esame ecografico (chiarire cosa si propone ciascun esame)
 Definire le sue indicazioni
 Indicare i requisiti tecnologici delle apparecchiature
 Indicare le modalità di esecuzione dell’esame
 Riportare l’accuratezza attesa dell’esame in questione
 Indicare le modalità di refertazione
Oltre ad essere un utile strumento teorico-pratico per l’esecuzione di un corretto esame ecografico dell’apparato genito-urinario, le raccomandazioni di seguito proposte hanno lo scopo di guidare l’Urologo a valutare i rischi ed i benefici delle indagini di diagnostica per immagini, in modo ottimizzare la gestione del paziente urologico (“La cura del paziente è ottimizzata quando gli Urologi coordinano l’uso di tecniche di imaging e attrezzature adeguate nel luogo più vantaggioso per i loro pazienti” – cfr. [AUA, AIUM develop joint guideline for urologic ultrasound exams]).
Qui di seguito alcune brevi raccomandazioni circa l’attrezzatura, la documentazione, la refertazione, i requisiti formativi e la sicurezza del paziente nell’ambito dello studio ecografico.
Attrezzatura
L’indagine ecografica va eseguita con apparecchiature in grado di fornire immagini in tempo reale, grazie trasduttori capaci di ottimizzare la penetrazione degli ultrasuoni all’interno dei tessuti, con ottima risoluzione visiva, ottenuta mediante appropriati intervalli di frequenza degli ultrasuoni stessi. Le frequenze del trasduttore consigliate sono 3,0-5,0 MHz per la scansione addominale, 6,0-9 MHz per quella transrettale e 7,0-12,0 MHz per l’ecografia genitale, mentre l’ecografia intraoperatoria renale o testicolare può essere effettuata con un trasduttore 6-10 MHz a matrice lineare. Il corretto allestimento dell’ecografo deve, inoltre, prevedere la imprescindibile potenzialità di generare una documentazione dell’indagine ecografica eseguita.
Documentazione
Ciascuno studio ecografico effettuato si deve concludere con la genesi di immagini appropriate ed inequivocabili. Tali immagini possono essere registrate su un supporto durevole (a tal proposito il formato digitale è quello preferibile) per essere poi archiviate nella cartella clinica del paziente. L’operatore deve verificare la corretta registrazione delle immagini nel supporto elettronico oppure verificare che le immagini prodotte siano leggibili ed adeguate per contrasto e luminosità.
Le immagini ad ultrasuoni devono essere, inoltre, etichettate con i dati anagrafici del paziente e della struttura ove viene eseguito l’esame (reparto ospedaliero o ambulatorio). La data dell’esame e il tipo di sonda adoperata sono fornite automaticamente nella stampa.
 
Refertazione
Oltre a documentare adeguatamente l’esame, è necessario refertarlo in maniera completa riportando le condizioni in fase di esecuzione che possano influenzare l’attendibilità dell’esame o la sua accuratezza (ad esempio: cause anatomiche [ meteorismo, malformazioni], cause legate al paziente [non collaborante, dolorante durante l’esame], regime di urgenza, ecc...). Il referto deve contenere il nome del medico esaminatore ed essere firmato. L’ecografia è una indagine scopica, e la semplice produzione di immagini, anche di buona qualità, non può sostituire la descrizione del quadro e la sua interpretazione da parte di chi ha eseguito l’esame.
Requisiti formativi
Una adeguata formazione è imprescindibile per l’esecuzione e l’interpretazione di esami ecografici. Tale formazione riguarda sia i Medici in formazione specialistica in Urologia, sia i Medici specialisti in Urologia; sia gli uni che gli altri sono tenuti ad aggiornare costantemente la propria abilità ecografica: i primi nell’ambito del loro processo formativo della Scuola di Specializzazione, i secondi attraverso corsi di aggiornamento e perfezionamento periodici e continui. Le principali società scientifiche del settore si occupano di tale aggiornamento e consentono di documentare con attestati la continuità nella formazione ed aggiornamento.
Sicurezza del paziente
La procedura ad ultrasuoni deve essere effettuata, come qualsiasi altra tecnica di imaging, unicamente per le indicazioni del caso. Gli Urologi sono infatti invitati a rispettare, come qualsiasi altro Specialista, i principi di Alara (1) per ridurre al minimo l’esposizione del paziente a energia acustica (2).
E’ inoltre compito dell’operatore assicurare la pulizia e la protezione della sonda ecografia tanto da rispettare le linee guida del CDC (Centers for disease control and prevention) per i livelli di disinfezione e sterilizzazione dei dispositivi (3,4) e le raccomandazioni tecniche prodotte delle case produttrici dei signoli macchinari.
Controlli periodici e scadenzati sulle apparecchiature devono essere eseguiti rivolgendosi al Produttore delle stesse e rispettando le disposizioni in materie di sicurezza di quest’ultimo
Processo di valutazione delle raccomandazioni
E’ prevista una valutazione dell’effettiva capacità delle presenti raccomandazioni di riuscire a modificare i comportamenti e di migliorare gli esiti clinici per cui sono state prodotte, attraverso procedure di controllo in via di definizione.
Aggiornamento
In previsione di innovazioni tecnologiche e/o diagnostiche, è prevista la pubblicazione di una integrazione delle presenti raccomandazioni, verosimilmente ogni 3 anni
 
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